PISA – Alla vigilia della delicata sfida contro il Latina ha parlato in conferenza stampa mister Rino Gattuso con la sua solita chiarezza e senza peli sulla lingua come è solito fare.
di Giovanni Manenti
Il tecnico nerazzurro non parla degli infortunati: “Non voglio dare vantaggi agli avversari, però quando non si hanno giocatori per i cambi è difficile gestire anche i cambi, non sono io ad inventare il calcio, purtroppo alcune situazioni non è facile gestirle. Tutte le gare sono importanti, oramai sono tutte finali, la preparazione in settimana è stata facile perché a me viene meglio allenare dopo una sconfitta.
Il tecnico nerazzurro parla dell’avversario di domani: “Vivarini è un tecnico molto preparato, è una squadra cui piace fare gioco, dovremo stare attenti, hanno dei problemi societari come li abbiamo avuti noi in precedenza, anche se con Vivarini non ho ancora vinto”.
Gattuso fa un passo indietro e torna a parlare della gara contro il Vicenza: “È vero che l’ultimo quarto d’ora di Vicenza è stata simile al primo quarto d’ora della ripresa di Ascoli, questo dipende dal fatto di esserci abbassati troppo, se le loro spizzate fossero avvenute 15 metri più avanti non avremmo corso i rischi che poi hanno determinato la sconfitta. Purtroppo manca la crescita nei giovani a livello di conoscenza e lettura della partita, a Vicenza abbiamo sbagliato nelle ripartenze e molte giocate a livello individuale, avremmo dovuto chiudere la gara, ed invece non ce l’abbiamo fatta. Sbagliare atteggiamento è la cosa che mi fa più rabbia, perché quando ti alleni e non si mette in pratica in partita, non capisco perché i giovani non si rendano conto delle possibilità che gli si presentano“.
Gattuso assicura che la concentrazione della squadra è alta: “Vi posso assicurare che non ci sono pericoli nel sottovalutare le avversarie, solo siamo in difficoltà nel gestire il vantaggio, ma la squadra è viva, se si vuole fare riferimento al mercato, ci sono state fatte richieste pazzesche che non potevamo permetterci, altrimenti avremmo avuto difficoltà a finire la stagione, considerando le spese per l’acquisto della Società. Parlando di giovani, Manaj ma non solo, deve capire cosa vuol dire giocare di squadra, per farti apprezzare in un gruppo devi sbatterti per i tuoi compagni, atteggiamenti supponenti o di voler apparire migliore degli altri non porta a niente”